Oggi abbiamo desiderato offrirvi un altro punto di vista delle nostre terre, lo sguardo di una scrittrice e poeta, Sabatina Napolitano, presentata con il suo romanzo “Origami” al premio strega 2022, che ha trovato nell’Amiata ispirazione, in particolare ad Abbadia San Salvatore.
Cosa ti ha lasciato questa terra?
Grazie per questa intervista Daniele. Sono stata ad Abbadia San Salvatore nel dicembre 2020 per una supplenza. Ho soggiornato al B&B Il Biancospino da Elena. Il Natale del 2020 è stato pieno di magia: mi mancano le fette di torta ricciolina, le albe color arancio. Una volta scesa alla stazione di Chianciano-Chiusi ho chiamato un driver fino ad Abbadia. Già dal tragitto in auto è possibile ammirare i paesaggi suggestivi della Val d’Orcia, Pienza in lontananza, e si inizia a vedere la punta del Monte Amiata, per chi sa riconoscerla. Peccato che nel dicembre del 2020 non è stato possibile per me immaginare le fiaccole accese perché per via del covid era tutto interrotto e ce ne era solo una di fronte al comune. Ho lasciato su YouTube e instagram dei video girati da Abbadia. Un filmato al laghetto artificiale in cui parlo di un libro di Murakami, preso in prestito alla biblioteca in una edizione che non avevo, altri clip dove passeggio per delle vie del centro storico di Abbadia di notte o all’abbazia di San Salvatore. Alla chiesa ho preso anche un bambinello, che ancora conservo, per il presepe di ogni Natale. Le fiaccole per chi non lo sapesse, sono delle enormi cataste di legna che vengono incendiate per festeggiare il Natale, appunto.
Come pensi che la Toscana abbia ispirato le tue scritture? E in particolare i paesaggi dell’Amiata?
Quando sono stata ad Abbadia non avevo ancora chiuso del tutto il mio primo romanzo, Origami. L’avevo già mandato ad alcuni amici e colleghi, e la sinossi era pronta così come la trama, ma mancava qualcosa, mancava l’incantesimo. Le albe nebbiose di Abbadia così come dormire in un letto a baldacchino (tra l’altro morbidissimo) e le mattine oro sui palazzi mi hanno regalato la giusta spinta per chiudere il romanzo. Senza l’esperienza nell’Amiata sento, -col senno di poi- che non ce l’avrei mai fatta. Mi prometto nella vita, di visitare altri luoghi che non ho fatto in tempo a visitare parlo di Vivo D’Orcia, Seggiano, Santa Fiora, San Quirico d’Orcia, Radicofani, Pienza, Piancastagnaio, Montalcino, Castiglione d’Orcia, Bagno Vignoni, Bagni San Filippo, Arcidosso, etc. Vivere in montagna deve essere bello ma ammetto che preferisco le colline ai boschi. Ci sono dei ricordi che non dimenticherò facilmente, come ad esempio l’emozione quando si sale la scalinata dell’abbazia San Salvatore che ha un Cristo ligneo risalente al secolo XII magnifico; i colori dell’Amiata che alle sette del mattino è rosa. Nell’abbazia ho anche acceso un cero per i morti di covid, e un altro per i miei cari e la mia famiglia futura e i miei figli. Nella biblioteca di Abbadia ci sono diversi libri di Nabokov, in rare edizioni, una versione de “La donna di picche” di Puskin antica. La pizza non è come al sud, l’impasto è diverso ma è altrettanto buono. Diciamo che per me che sono una che vive spesso sola, il sopralluogo in questo paradiso in terra ha creato un legame con la Toscana, indissolubile ed eterno. Ogni volta che mi affacciavo dalla finestra era come affacciarmi su un incanto, lo ripeto per fissare l’idea. Venendo da un vulcano come il Vesuvio, mi sembrava evidente che sarei stata in un altrettanto luogo vulcanico e alchemico in Toscana. Le sorgenti naturali hanno ridato vita ad alcune mie visioni, obbiettivi da raggiungere soprattutto partendo dalla Toscana e arrivando in Toscana.
Perché pensi che la Toscana sia una delle regioni più belle d’Italia?
Prima di essere stata ad Abbadia ho visitato negli anni Firenze, Lucca e Pisa. Ero molto giovane, si parla di circa dieci anni fa. Già in quell’occasione ricordo bene di essermi sentita riparata dall’aura culturale, splendente, signorile di Firenze. Anche Pisa mi piacque davvero molto. Interpretai quel viaggio come familiare, così come mi è sempre piaciuto molto l’accento dei toscani. Mi fa sentire a casa. Non ho mai vissuto prima questi luoghi in una ottica di continuità, anche perché dieci anni fa avevo tutt’altri piani per la mia vita e non avrei mai pensato di trasferirmi per lavoro o per amore. Gli amici che mi ospitarono mi spiegarono diverse cose che sapevano di Firenze, le restanti le ho studiate da me negli anni per conoscere a fondo la città. Oggi a Firenze ci vivono diversi amici e scrittori che conosco, e chi abita lì ha idee molto diverse da chi è turista. Quando sono stata in Francia, ricordo piacevolmente che se si nominava l’Italia si diceva “Firenze”. Tra gli stranieri Firenze è una capitale di Italia, probabilmente anche più di Roma, per le distanze. Tra i giovani studenti provenienti dalla Francia è molto facile soggiornare a Firenze per un weekend rispetto che a Roma, ad esempio. Lo sguardo di chi vive la città, è diverso da chi la desidera. So che ci possono essere delle diversità di sentire tra fiorentini e senesi, personalmente ritengo che le due città sappiano collaborare bene e mi sento toccata da entrambe in modi diversi. Firenze mi attraversa dal lato più intellettuale e passionale mentre Siena più dal cuore. Sono curiosa e complicata come tante donne ma prima che vivessi per un po’ Siena non riuscivo a sentire e comprendere, ad esempio, la mentalità del “palio”. Quanti si dedicano a questa festa, l’entusiasmo che vi celebrano, ho compreso cosa significa, mi sento vicina a questo sentire popolare. Mi piace molto anche vedere i filmati in internet! La conoscenza fa scaturire l’attaccamento questo è evidente, senza conoscere i luoghi si proiettano desideri che non si sentono. Quando mi esprimevo in modo prematuro intorno a Siena non avrei mai pensato che fosse possibile per me viverci, invece ad oggi ci vivrei benissimo anche in provincia. Toscana è la Maremma, il Chianti, la Val d’Orcia, la Valdichiana, il Valdarno, la Lunigiana, la Garfagnana, etc. Insieme alla Val d’Orcia anche la Valdichiana mi ha ispirato in questi anni. Non dimenticando la provincia di Grosseto, Piombino e Livorno, e l’isola d’Elba con il litorale, fino ad arrivare a Massa Carrara e Viareggio. Molte mie amiche sono al confine con l’Umbria, quindi è molto più facile dalla Toscana raggiungere città come Perugia, che conosco. Conservo l’opinione che la Toscana è una delle regioni più belle d’Italia se non la più bella. Sento il mio spirito vicino a queste terre di borghi e castelli immersi nel verde, di boschi, pascoli, laghi, cipressi, colline verdi e appezzamenti. Non sono nata in Toscana eppure sento che per degli interventi straordinari nel corso del destino mi è stata regalata. Come lo è per tutti quelli che la amano e se ne sentono parte. I pensieri si fanno subito intensi e verdi quando pensiamo alla Toscana, la Terra in sé rimanda a simboli e passioni che richiamano al benessere, agli incanti, agli innamoramenti. Se mi chiedessero il paradiso che forme e che colori ha direi quelle delle valli toscane. Consiglio queste terre per innamorarsi perché sono terre serene non aspre e selvagge, anche se dall’altro polo di me c’è la passione per i territori capricciosi. C’è una aura poetica che spinge alla fantasia artistica, alla spiritualità positiva che unisce le radici antiche a quelle moderne.
Cosa ti affascina di Abbadia? E dei luoghi del monte Amiata?
Sicuramente vivere in montagna è affascinante. Forse venendo da sud ed essendo una isolana per natura, è difficile sopportare il freddo, ma mi abituo dopo poco. L’Amiata è una terra mistica. Vivendo in città o in montagna continuerei a fare le stesse cose ma ho trovato che ad Abbadia, diversamente da quanto si possa pensare, c’è tutto ciò che offre la città. Certo non una grande città. Ma il supermercato, o altre abitudini confortevoli che offre il centro ci sono, diversamente da altri borghi dove è necessario prendere una navetta per il supermercato più vicino. Durante la breve (purtroppo) permanenza ad Abbadia ho continuato a fare quello che faccio sempre: mi basta una buona connessione e dei libri. Forse il fatto di essere isolati ha i suoi privilegi come i difetti, tra i privilegi le amicizie che si creano sono più intime e vere, tra i difetti è che sicuramente è necessario sposarsi a Siena o ad altre città vicine per riferimenti più importanti da quelli che si trovano in montagna. Ma ad Abbadia non manca niente per vivere in benessere. Non amo sciare e non so sciare ma per chi scia è davvero piacevole stare sull’Amiata la stagione invernale. Non so definire che effetto mi farebbe vivere lì per un tempo più lungo, ma il Natale del 2020 è stato speciale proprio perché mi trovavo sull’Amiata e vi ringrazio molto di avermi fatto rivivere questo incanto.